Ezio Gribaudo (Torino, 10 gennaio 1929 –Torino, 18 luglio 2022) è stato un artista ed editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Aprendo il suo percorso artistico e professionale al lavoro di editore d’arte per le maggiori personalità dell’arte moderna e contemporanea, ha avuto modo di collaborare con Chagall, de Chirico, Fontana, Peggy Guggenheim, Miró, Moore. Così, Gribaudo ha messo insieme un gotha di artisti rinomati, e ha potuto sviluppare idee editoriali di grande impatto che hanno influenzato il suo stesso lavoro artistico, forgiatosi in parte in tipografia. Ha realizzato volumi per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, Fabbri Editori, Garzanti, Einaudi, UTET e molti altri. Il suo catalogo di libri, i trentaquattro artisti pubblicati sotto la sua direzione nelle Grandi Monografie Fabbri Editori (1966–1990), include varie voci di maestri dell’arte moderna tra cui Bacon, Botero, Burri, Duchamp, Guttuso, Manzù e Savinio.
L’attività di Gribaudo ha anche incluso quella di promotore di notevoli eventi culturali, soprattutto nel settore espositivo. A Torino, ha organizzato una mostra della Peggy Guggenheim Collection nel 1976 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e la mostra-spettacolo Coucou Bazar nel 1978 per Jean Dubuffet alla Promotrice delle Belle Arti, organizzata per la FIAT.
Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con gli utensili della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più artigianale della sua opera. Gribaudo ha elaborato queste tappe figurative come elementi che nel loro insieme costituiscono una vera e propria resa figurativa del mondo e allo stesso tempo di una visione intesa come mimesi del reale, dove ogni aspetto investigato dall’artista viene filtrato dall’opera stessa attraverso una precisa scelta estetica e un attento processo conoscitivo che comprende testi letterari e giornalistici trattati come opere d’arte.
Come in un dizionario di immagini, e con l’elaborazione di un lessico funzionale alla sua arte, nella sua carriera Gribaudo ha sviluppato la sua opera attraverso diversi temi fondamentali. A partire dai flani e dai logogrifi (la cui serie si è sviluppata in metallogrifi e saccogrifi), ha aggiunto alla sua produzione i Teatri della memoria, i Simboli del Concilio, i cieli, i dinosauri e le piramidi. I Teatri della memoria propongono uno studio delle arti mnemoniche, nelle quali l’artista ordina il linguaggio secondo vari codici immaginali per ricomporre i segni verbali del reale e ricreare nuovi significati concettuali che evocano il passato da recuperare. Il suo lessico artistico ha incorporato e creato una terminologia precisa e attenta a tutti gli sviluppi che hanno accompagnato la sua produzione, realizzando così delle modalità espressive riconducibili unicamente al suo percorso.
Dopo un inizio caratterizzato da uno stile figurativo e non astratto, Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo molteplici materiali e tecniche, dando così vita a flani e logogrifi. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi editoriali, andando così al di là delle tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni Sessanta, ha sviluppato i logogrifi, ovvero impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco (embossing), dimostrando come nel suo lavoro sia fondamentale il rapporto tra testo e immagine.
Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) precisamente con i logogrifi, il cui concetto è basato sul gioco linguistico di un logos che passa attraverso rebus verbali e immaginali, dove grifo significa “rete da pesca”. I logogrifi hanno poi dato origine a loro volta a molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi e i saccogrifi.
All’interno di questa metamorfosi delle tecniche, continua a tornare un uso della scrittura resa come arte. Le notizie giornalistiche dei flani, ad esempio, vengono trasformate da cronaca dell’esperienza collettiva dell’umanità a testo letterario, o viceversa. Il loro linguaggio si fa immagine, ma allo stesso tempo la stessa immagine viene trattata come linguaggio. Testi antiquari vengono collocati all’interno di cornici pittoriche come intarsi realizzati con la tecnica del collage, con ampio riutilizzo di immagini pre-esistenti e ricontestualizzate.
Per quanto riguarda i monocromatismi bianchi, che sono tra gli elementi iconici della sua opera, va tenuto presente che Gribaudo è un attento conoscitore di Malevič, Klein e Rauschenberg, oltre che del surrealismo e della pittura metafisica di de Chirico che hanno influenzato la sua evoluzione figurativa. Il suo uso di ready-made e materiali non tradizionali trova dei rimandi in Burri e Fontana; infine, nel suo uso dell’industria tipografica, Gribaudo si ispira ad alcuni elementi del Futurismo, proiettandoli nella contemporaneità. In senso più ampio, nella sua arte si avvertono rimandi alle strutture di Piero della Francesca, nonché al cubismo, e non solo: la pop art di Andy Warhol, Rothko e l’espressionismo astratto, nonché il surrealismo di Dalí ed Ernst soprattutto se si pensa a La vestizione della sposa.
I vari riconoscimenti ricevuti da Ezio Gribaudo includono la IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1965), la IX Biennale di San Paolo in Brasile (1967), il Premio Pannunzio (2003), il Premio Tigullio (2009) e l’IIC (Istituto Italiano di Cul- tura) Lifetime Achievement Award (2016). Gribaudo è stato insignito della Medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura, consegnata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in Quirinale (2003), ed è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Torino (2003–2005), di cui è anche stato presidente onorario e dalla quale ha ricevuto la medaglia di Accademico d’Onore (2008).
Le opere di Ezio Gribaudo si trovano in numerosi musei tra i quali il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, il Museum of Imagination di Hudson (New York), la Peggy Guggenheim Collection e Ca’ Pesaro di Venezia, il Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, il Museum of Modern Art di Eilat, il Robert McDougall Art Gallery di Christchurch, il Musée des Arts Decoratifs di Parigi, il Petit Palais Musée d’Art Moderne di Ginevra, la Narodni galerie v Praze di Praga, la Maison de la Culture et des Loisirs di Saint-Étienne, il Kunstverein di Göttingen, la Galleria d’Arte Moderna di Roma, l’Accademia Albertina di Belle Arti e il Museo Nazionale del Risorgimento, entrambi a Torino, la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, l’Accademia di Belle Arti di Catania.
Gribaudo ha esposto in mostre personali alla Galleria d’Arte La Bussola, Torino (1959); Galleria Viotti, Torino (1968); Galleria Schwarz, Milano (1967-1972); Galerie de France, Parigi (1968); Kunstverein Göttingen (1971); Petit Palais, Musée d’Art Moderne, Geneva (1971); Museum of Modern Art, Rio de Janeiro (1973); Marlborough Graphics Gallery, Londra (1974); David Hockney / Ezio Gribaudo, Galleria Michaud, Firenze (1974); Nakhamkin Fine Arts Gallery, New York (1981); Galleria d’Arte Moderna Toninelli, Roma (1982); Italian Cultural Institute, New York (2013); Biblioteca Nazionale Centrale, Roma (2015); Pinacoteca Albertina, Torino (2016); Biblioteca Nazionale, Torino (2018); Museo Nazionale del Risorgimento,Torino (2019); Casa Museo Jorn, Albissola Marina / Museo della Ceramica, Mondovi (2019); Etablissement d’en face, Bruxelles (2019); The Bahrain National Museum, Bahrain (2020); Galerie Sans Titre, Parigi (2022).
Tra le pubblicazioni e docu film sull’opera di Ezio Gribaudo, Ezio Gribaudo: La bellezza ci salverà di Adriano Olivieri e Silvana Nota (Skira, 2022), Omaggio a Ezio Gribaudo / Homage to Ezio Gribaudo (E-book, DSpace Open Repositories, Texas Tech University Libraries e ytali.com, 2020) ed Ezio Gribaudo: The Man in the Middle of Modernism (Glitterati, 2016), entrambi di Victoria Surliuga, Ezio Gribaudo: La bellezza ci salverà (regia di Alberto Bader, produzione Quinta Luce, 2020) e La magia bianca di Ezio Gribaudo (regia di Marco Agostinelli e Andrea Liuzza, produzione MAAP The Art of Filming Art, 2015).
Note
Ezio Gribaudo (b. 1929 – 2022) was an artist and art publisher who lived and worked in Turin. He was trained in the Art Academy of Brera in Milan, and later at Turin Polytechnic Faculty of Architecture.
Gribaudo began a career as an artist while simultaneously pursuing activities dedicated to typography, printing, and publishing. In 1955, he worked as a draftsman in the famed Nebiolo foundry and developed his taste for typefaces and printing machines. He learned to process characters on a page and took an interest in new industrial printing technologies. In 1959, he was invited to run the Turin-Fratelli Pozzo Moncalieri company (initially specialized in the printing of railway timetables), which he soon transformed into a publishing house dedicated to art, the Edizione d’Arte Fratelli Pozzo.
Like an illustrated dictionary or a glossary of key terms, Gribaudo developed his work through the articulation of a numbers of basic themes and technics, starting with his Flano (Flong) and Logogrifo (Logogriph) which were both the fruits of his passion and knowledge for typography and industrial printing processes. Since the 1960s, his work developed through an idiosyncratic repertory of forms sometimes, figurative, textual or topographical where matter turns into language.
By assimilating into his artistic trajectory the job of book maker and publisher in which capacity he worked with some of the major figures in modern and contemporary art, he developed a series of impactful publishing ideas that influenced his artistic output.
He created books for Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, Fabbri Editori, Abrams, Hachette among others. Many monographs on artists were published under his direction in the series Le Grande Monografie, which he conceived and edited for Fabbri Editori (1966-1990), and which included monographs on such major artists as Karel Appel, Francis Bacon, Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Hans Hartung, Wifredo Lam, Man Ray, Joan Miró, Henry Moore, Antoni Tàpies and many others.
Over the years, Gribaudo was likewise committed to promoting notable cultural events and exhibitions, including his contribution to the ICAR (International Center of Aesthetic Research), which Michel Tapié founded in Turin in 1960. Gribaudo and Tapié grew to be frequent collaborators, and Gribaudo edited and published a number of groundbreaking books with Tapié for Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, including Devenir de Fontana (1961). In Turin, he organized the exhibition of the Peggy Guggenheim Collection in 1976 at the Galleria Civica d’Arte Moderna, and Jean Dubuffet’s exhibition-performance Coucou Bazar in 1978 at the Promotrice delle Belle Arti with FIAT.
Prizes (selection)
Ezio Gribaudo’s personal artistic production has been awarded a number of prestigious international prizes, among which, the 9th Rome Quadriennale (1965), as well as the Graphic Arts Prize at the 33rd Venice Biennale (1966) and at the 9th São Paulo Art Biennial (1967). Among other prizes he received the Pannunzio Prize (2003), The Medal ai benemeriti della cultura (2003), the Medal of Honor of the Fine Art Albertina Academy, Turin (2008) and the Lifetime Archievement Award, assigned by the IIC – Italian Cultural Institute of Los Angeles (2016). In 2005 he has been nominated president of the Fine Art Albertina Academy in Turin. In 2022 his work in duo presentation with Alicia Adamerovich at Galerie Sans Titre, received the Miart Premio LCA (26th edition).
Solo exhibitions (selection)
Gribaudo has had solo shows at Galleria d’Arte La Bussola, Turin (1959); Galleria Viotti, Turin (1968); Galleria Schwarz, Milan (1967-1972); Galerie de France, Paris (1968); Kunstverein Göttingen (1971); Petit Palais, Musée d’Art Moderne, Geneva (1971); Museum of Modern Art, Rio de Janeiro (1973); Marlborough Graphics Gallery, London (1974); David Hockney / Ezio Gribaudo, Galleria Michaud, Florence (1974); Gribaudo, Galleria Michaud, (1975); Nakhamkin Fine Arts Gallery, New York (1981); Galleria d’Arte Moderna Toninelli, Rome (1982); Italian Cultural Institute, New York (2013); Biblioteca Nazionale Centrale, Rome (2015); Pinacoteca Albertina, Turin (2016); Biblioteca Nazionale, Turin (2018); Museo Nazionale del Risorgimento, Turin (2019); Casa Museo Jorn, Albissola Marina / Museo della Ceramica, Mondovi (2019); Etablissement d’en face, Brussels (2019); The Bahrain National Museum, Bahrain (2020); Galerie Sans Titre, Paris (2022).
Group exhibitions (selection)
He has participated in group exhibitions in important institutions and galleries in Italy and abroad: The 9th Art Quadrennial, Rome (1965) ; 33rd Venice Biennale (1966); Salon de Mai, Paris (1967); Salon de Mayo, Havana (1967); 9th São Paulo Art Biennial, Museum of Modern Art, Brazil, (1967); Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven (1967); GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna), Turin (1967); Salon de Mai, Paris (1968); Museum of Modern Art, Caracas (1968); The National Gallery, Prague (1969); 8th International Exhibition of Graphic Arts, Ljubljana (1969); International Biennial of Graphic Arts, Florence (1970); 10th Art Quadrennial, Rome (1973); International Exhibition of Graphic Arts, Krakow (1976); International Biennial of Graphic Arts, Palazzo Strozzi, Florence (1978); Graphic Arts Biennial, Heidelberg (1979); Fundação Calouste Gulbenkian, Lisbon (1979); International Exhibition of Graphic Arts, Bilbao (1982); Grand Palais, Paris (1982); Castello di Rivoli, Rivoli (1986); Jardin des Plantes, Paris (1999); Musée Bourdelle, Paris (1999); Epicenter Museum, Barcelona (2002); Museo della Carale, Ivrea (2007); Egyptian Museum, Turin (2008); The Montreal Museum of Fine Arts, Montreal (2008); Italian Pavilion, 54th Venice Biennale (2011); Sandretto Re Rebaudengo Foundation, Turin (2015); Peggy Guggenheim Collection, Venice (2016); “7th International Biennale for the Artist’s Book”, Library, Alexandria of Egypt (2016); Museo del Novecento, Milan (2017); GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna), Turin (2017); Museum of Ceramics, Mondovì, Cuneo (2018); Pio Pico Gallery, Los Angeles (2020); OGR, Turin (2020); MACRO Contemporary Art Museum, Rome (2021); Galerie sans titre, Paris (2022).
Collection
Ezio Gribaudo’s works are featured in the permanent collections of important institutions and museums, including the Museum of Modern Art (MoMA), New York; Museum of Imagination, Hudson, New York; Peggy Guggenheim Collection, Venice; Ca’ Pesaro, Venice; Museum of Modern Art, Rio de Janeiro; Museum of Modern Art, Eilat; The Robert McDougall Art Gallery, Christchurch; Musée des Arts Decoratifs, Paris; Petit Palais, Musée d’Art Moderne, Geneva; The National Gallery, Prague; Maison de la Culture et des Loisirs, Saint- Étienne; Kunstverein Gottingen; Galleria d’Arte Moderna, Rome; Pinacoteca Albertina, Turin; G.A.M. Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Turin; Museo Nazionale del Risorgimento, Turin; Galleria Civica d’Arte Moderna, Spoleto; Accademia di Belle Arti, Catania.
Monographic publications on Ezio Gribaudo (selection)
I Flani di Ezio Gribaudo, Edizioni Quaderni di studio Torino, Facolta di Architettura del Politecnico di Torino, 1966
Ezio Gribaudo, Il Peso del concreto, Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, 1968
Ezio Gribaudo, Galerie de France, 1968
Ezio Gribaudo, Galleria Schwarz, Milano, 1969
Ezio Gribaudo, Graphishe und plastiche bildwerke der jahre 1965 bis 1970, Kunstverein, Göttingen, 1971
Gribaudo, Museo de Arte Moderna do Rio De Janeiro, 1973
Gribaudo, Centro Attività Visive – Palazzo dei Diamanti in Ferrara, 1973
Hockney, Gribaudo, Galleria Michaud, 1974
Ezio Gribaudo, Marlborough Graphics Gallery, 1974
Gribaudo, Galleria Michaud, 1975
Ezio Gribaudo, Maison de la Culture et des Loisirs, Saint-Étienne, 1976
Gribaudo, Logogrifi, Galleria d’Arte Moderna Toninelli, 1982
Ezio Gribaudo, Opere dal 1963 al 1986, Fabbri Editori, 1986
Gribaudo, Dinosaurus, Fabbri Editori, 1987
I Dinausori di Gribaudo, Martina Corniatti, Fogola Editore, 1993
Gribaudo, Logogrifi, totem e altre partiture, Christian Marinotti Edizioni, 1999
Ezio Gribaudo, Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo, 2003
Ezio Gribaudo, La materia e i simboli, SKIRA, 2008
Ezio Gribaudo, Il mio teatro della memoria, Enrico Crispolti, Adriano Olivieri, (Biography), SKIRA, 2008
Ezio Gribaudo e Lucio Fontana, Cronoca di un viaggioo americano, SKIRA, 2011
Ezio Gribaudo, Viaggi della memoria / Journeys through Memory, Silvana Editoriale, 2011
Fonderie Limone Novant’anni tra industria e arte, Le sculture in bronzo di Ezio Gribaudo, Silvana Editoriale, 2012
Ezio Gribaudo e Giorgio de Chirico, Memorie ritrovate, SKIRA, 2014
Ezio Gribaudo, The man in the middle of Modernism, Victoria Surluiga, Glitterati, New York, London, 2016
Ezio Gribaudo My Pinocchio, Gli Ori, 2017
Ezio Gribaudo; I Libri, Metafora di una Vita, Gli Ori, 2018
Ezio Gribaudo Itinerari, New York, Venezia, Torino, 1961-1978, Gli Ori, 2020
Ezio Gribaudo, Logogrifo, Palm Tree, Cactus, de Chirico, Dino, Pinocchio & Publishing, Lilou Vidal, NERO, 2019
Ezio Gribaudo, La bellezza ci salvera, Enrico Crispolti, Adriano Olivieri, Silvana Nota, (Complemented Biography), SKIRA, 2022