Enrico Crispolti – Disegni e Parole – 1963
I passaggi più vivi della pittura e della grafica di Gribaudo sono nei momenti di più immediata e schietta designazione di simboli a carattere intimistici, come una sorta di sottile elegia interiore che situi in una dimensione particolare, quasi in una sospensione, il simbolo stesso, attutito in ogni sua sporgenza emblematica, e reso come distante, riposto in una zolla di pieno lirismo evocativo. Il simbolo riaffiora, in un certo processo effusivo, e non pretende dimporsi emotivamente, come non ha provenienze dordine esterno ed empirico. Nasce infatti quasi da una riflessione dimmagine: si contrappone al mondo empirico comes dettato interiore, in dimensione appunto sottilmente decantata. E di qui trae i motivi darticolazione della sua storia, della sua complessità delementi, di componenti. È dunque una sorta di racconto, una sorta di diario interiore di movimenti indiretti ed attenuati, ma non perciò meno prensili ed insinuanti, nel margine demotività che sollecitano. Ne risulta unimagerie vitalmente articolata e complessa, che ha i propri ricorsi nellampio arco appunto quasi duna diaristica, di tratto in tratto rinnovata. E ne nasce un lirismo intenso e sottile, sorretto da una finissima tessitura pittorica, nellambiguità fra presenza e ricordo.